Chi sono.
35 36 anni.
Ariete ascendente Leone (perché dice tutto e niente).
Testarda. Istintiva. Passionale.
Curiosa. Bella. Egocentrica (con il tempo ho scoperto che non è così vero). Edonista.
Sconclusionata. Sognatrice. Vagabonda (ma con radici ben salde che non voglio dimenticare mai).
Tanti libri ma mai abbastanza.
3 lingue straniere conosciute. Ma mai abbastanza.
Una Nikon D90 e una Polaroid.
Mille Moleskine e quaderni sparsi in giro. Tante Bic perché resta la penna migliore. Post-it di svariati colori e misure.
Tanti biglietti del treno, e tanti articoli dedicati
Parole a perdere, sparse in giro tra cervello e casa.
Qualche timbro sul passaporto. Qualche paese in più visitato.
La Spagna nel cuore e nell’anima. La Francia nell’armadio e in dispensa.
Una lavatrice di cui abuso. Un forno che vorrei più grande. Un frigo che vorrei sempre pieno.
Una scrivania rossa a forma di arachide. Una sedia fuxia.
La foto di Hemingway e del suo gatto che mi proteggono e mi danno ispirazione.
Mille sogni e desideri sempre nuovi.
Ma nel cassetto le mutande. Perché nel cassetto, i sogni, fanno la muffa.
Tante domande, poche risposte.
Un sorriso sempre pronto e, di conseguenza, splendide rughe di espressione.
Porte aperte. Porte chiuse. Amici trovati. Amici persi. Promesse mantenute. Promesse dimenticate.
Problemi, che forse un giorno risolverò e che faranno spazio a pensieri nuovi.
E la valigia sempre pronta, la batteria della macchina fotografica QUASI sempre carica.
Un quaderno illibato pronto per essere riempito. Un libro da leggere che mi ricordi un viaggio fatto.
Amo fare liste, poi rileggerle a distanza di anni e vedere cos’è cambiato.
Poi (ma non tanto poi) amo il cibo, che mi conforta, che mi rappresenta, che mi emoziona.
E, il cibo, ho deciso di raccontarlo e chiamarlo lavoro
Ecco quello che sono. Che siano parole. Che siano fotografie. Che siano profumi.